Il sentiero e i rami tagliati

La lista civica in consiglio comunale ha puntato il dito contro le scorribande di bikers nei boschi a nord della città

22 Febbraio 2013

Si firma: Andrea, fiero motociclismo della domenica. E non ci sta a passare per quello che deturpa boschi e campi della città. La denuncia che gruppi di bikers sono soliti durante il fine settimana scorrazzare in modo illegale per i sentieri del parco delle cave e del Fontanone, è stata fatta giorni fa in consiglio comunale da Mariangela Mariani, capogruppo di Vivere Cernusco. La replica arriva da un 19enne cernuschese che preferisce, però, restare nel semi anonimato: «Mi presento, sono Andrea, uno dei vostri amati motociclisti, ma anche agricoltore e cernuschese da generazioni che gode del proprio territorio oramai deturpato da innumerevoli mandati di sindaci che hanno pensato più alle palazzine che alle origini contadine del proprio paese. Tutte le domeniche passo per le strade sterrate che sono mie così come degli altri abitanti che, però, le deturpano più di quanto possa fare io o gli altri bikers in sella alle nostre moto, con rifiuti gettati ovunque e inciviltà». E il motociclista ambientalista racconta ciò che accade di domenica difendendo la categoria. «A differenza di quello che pensate voi, opinione pubblica, noi abbiamo delle regole non scritte che si chiamano buonsenso e rispetto, in quanto rallentiamo e salutiamo alla vista degli utenti delle suddette zone. Abbiamo dovuto subire tutte le più pesanti restrizioni per praticare il nostro sport, l’enduro, non il motocross che è illegale fare al di fuori dei crossodromi. Ora, come se non bastasse, anche divieti posti a minare il godimento del nostro territorio sempre attuato nel rispetto di tutti. Contadini di cui faccio parte inclusi. Ma come sempre in Italia tutto quello che esula dal calcio è reato». È a questo punto che Andrea da gas alla sua lettera e parte al contrattacco: «Quindi vi pregherei di portare in consiglio comunale problemi cittadini ben più grandi, come il pronto soccorso dell’ospedale, la mancanza di infrastrutture per gli anziani, la costruzione di scuole private che poi costringono il Comune a vendere le farmacie comunali, bene pubblico che tutti ci invidiano, e, soprattutto, basta dare retta a cittadini il cui scopo, seppur nobile, diventa una battaglia contro i mulini a vento». Quindi il motociclista indica quelli che sarebbero i veri colpevoli: «Un ultimo appunto: i sentieri e le piante tagliate nel fontanile (nella foto) sono opera di una società sportiva di mountain bike». Altro giro, altre ruote.