Claudio Keller (al centro)
08 Marzo 2013

A stretto giro di posta arriva la replica di Claudio Keller, capogruppo del Pdl, in risposta alla richiesta di dimissioni di Silvia Bolla da rappresentante delle forze di minoranza nel direttivo della Consulta dello Sport avanzate per assenteismo da Claudio Gargantini (Persona e Città), Mauro Aimi (M5S) e Gianluigi Frigerio (Pdl). «Leggo dei pruriti di un gruppo di carbonari circa l’ipotetica e del tutto irricevibile richiesta di dimissioni di Silvia Bolla, nientemeno che per “inadempienza di mandato” quasi stessero parlando del governo della nazione» commenta Keller. «Forse erano desiderosi di farsi pubblicità a spese altrui incappando, però, in una solenne cafonata». Il capogruppo spiega poi i motivi delle assenze che sarebbero da imputarsi anche a una inadeguata comunicazione delle sedute. «Bolla da quando è stata nominata ha ricevuto solo tre avvisi di convocazione: il 28 febbraio, arrivato alle 22.52 della vigilia; a gennaio per l’assemblea, il giorno della sua partenza per un tour in Polonia in memoria della Shoah; e il terzo al quale ha partecipato. Di Gargantini non mi meraviglio più di tanto poiché è noto il suo alto tasso di logorroicità. Mi meraviglia, invece, la comparsa tra i prurigginosi di Frigerio, che si fa irretire dagli esponenti di altre forze invece di contattarmi per discutere di eventuali problematiche o per informarsi su come stiano le cose. Meraviglia che non è totale, avendo notato che in altre occasioni Frigerio mostra una certa attrazione verso altre sponde».