Giordano Marchetti, 57 anni

A tu per tu con il riconfermato vicesindaco Giordano Marchetti di Vivere

08 Giugno 2012

Uscito dal portone di Villa Greppi da vicesindaco prima delle elezioni, settimana scorsa ci è rientrato. Stessa carica. Più deleghe. Ospite della settimana è Giordano Marchetti, assessore alla Gestione del Territorio, e leader della lista civica Vivere Cernusco. Partiamo parlando delle elezioni. 

Vivere ha incrementato il suo consenso di sette voti rispetto alle amministrative del 2007. Una conferma che considerate un buon risultato anche vista la scarsa affluenza alle urne o vi aspettavate di più dopo 5 anni al governo della città? 

«Siamo soddisfatti del risultato elettorale che ci rende la terza forza politica in città. Resta il rammarico di non aver ottenuto il terzo consigliere per pochi  voti. Aver avuto, in un momento di disaffezione per la politica, il consenso di tanti elettori, quasi 1.700, è sicuramente un segnale positivo». 

Soddisfatti della sua nomina e di quella di Fabio Colombo a presidente del consiglio o meritavate di più?

«Il ruolo che Vivere Cernusco ha ancora in giunta e in consiglio comunale ci gratifica. Il sindaco, formando una squadra nel segno della continuità con la precedente, ha riconosciuto la bontà del nostro lavoro». 

Il risultato sorprendente del Pd, invece, ha incrinato gli equilibri all’interno della coalizione? Hanno davvero provato a far la voce grossa durante le trattative per la costituzione della giunta?

(lapidario) «È stato riconosciuto al Pd il peso dovuto per il grande consenso ottenuto». 

Fronte opposizione: un risultato che l’ha sorpresa... 

«Una sorpresa è stato sicuramente l’ingresso in consiglio del “Movimento 5 stelle”. Se sarà positiva o negativa lo vedremo nei fatti, dai contributi che emergeranno nei dibattiti in consiglio». 

Antipolitica, un problema per i partiti?  

«L’antipolitica nasce di fronte alle degenerazioni della politica: è una reazione comprensibile, ma sterile se non si trasforma in buona politica». 

Tenterete di dialogare con i grillini o li considerate più una spina in un fianco?

«Nessun pregiudizio».

Il futuro nelle città, anche delle più grandi come Milano, è delle liste civiche?

«Le liste civiche possono dare un contributo importante al rinnovamento della politica; non devono essere demonizzate, come hanno fatto spesso alcuni partiti, ma nemmeno idealizzate: il loro contributo deve essere giudicato sulla base delle loro proposte e della loro capacità di amministrare il bene pubblico, non sulla base della denominazione lista civica».

Su un numero di Futura (il giornale di Vivere) pre elezioni venivano presentati i giovani di Vivere. Che, però, sono tutti rimasti fuori dall’aula. Che apporto potranno dare dall’esterno delle stanze dei bottoni?

«Il lavoro di un gruppo politico non si esaurisce certo nelle stanze dei bottoni. Altrettanto fondamentale è quello sul territorio. Il gruppo giovani c’è, sta lavorando, e avrà modo di farsi conoscere attraverso una serie di iniziative e proposte già in cantiere. I nostri ragazzi rappresentano una validissima risorsa non solo per il presente e il futuro di Vivere Cernusco, ma anche per quello della nostra città».

Con che spirito affrontate questo inizio di mandato visto il momento in cui sta vivendo il Paese Italia?

«La crisi c’è e si fa sentire sempre più anche a Cernusco. Siamo consapevoli che dovremo compiere tutti gli sforzi possibili per fissare le priorità d’intervento, rivedendo la spesa complessiva e salvaguardando i servizi primari per i cittadini».

Tre cose per Cernusco.

«Nuove strutture scolastiche, per rispondere a una popolazione in crescita; una sempre maggiore sinergia tra pubblico e privato per continuare a garantire quantità e qualità dei servizi: educativi, sociali, culturali e sportivi; aggiungerei anche, pur sapendo che si tratta oggi di un desiderio irrealizzabile, un allentamento del Patto di stabilità, che sblocchi le risorse del Comune e ci permetta di rilanciare gli investimenti e il lavoro delle imprese».

Cernusco è una città che ha attratto molte nuove giovani coppie con figli che sono venute ad abitare qui negli ultimi anni dai paesi limitrofi. I servizi attuali sono sufficienti ad affrontare altri esodi di massa vista l’edificazione ancora in atto a nord della città o c'è qualche emergenza?

«Come dicevo prima, la priorità è nel garantire le strutture scolastiche».

Venendo alle sue deleghe. Tra le tante ha anche quella di Villa Alari. Quale il futuro per questa storica residenza che i cernuschesi hanno dimostrato di amare? Non è venuto il momento di decidere?

«Sì, direi che è arrivato. Ci aspettiamo infatti che un’importante realtà del territorio, che ha già evidenziato interesse per la Villa, si decida finalmente a formulare la sua proposta al Comune».

Sta alludendo al Credicoop?

«Non faccio nomi, ma l’invito è a chi ha già bussato a entrare».

Leggo, continuando a spulciare tra le sue deleghe: strategie di acquisizione e dismissione del patrimonio pubblico. La crisi vi ha costretto a rinunciare alle farmacie comunali, in quanto alla voce acquisizione si doveva mettere perché dismettere e basta non suonava bene o c’è qualcosa che bolle in pentola?

«Se si parla di acquisizioni è perché il Patrimonio comunale in questi anni è stato incrementato e lo sarà ulteriormente: basti pensare agli appartamenti comunali di via Pietro da Cernusco, a quelli che si stanno ultimando nell’ex centro Cariplo di via Buonarroti e a quelli del Piano di Zona Castellana, ma anche alle strutture come il nuovo Centro Diurno Anziani, o alle aree verdi che saranno acquisite in base alla norma del Pgt che prevede la cessione al Comune di 4 metri quadri di verde ogni metro quadro di edificato». 

State aspettando i risultati delle telecamere installate ai varchi per studiare un piano del traffico e delle mobilità cittadina. Qualche anticipazione?

«A risultati acquisiti potremo fare una valutazione seria delle criticità da risolvere. Quello che posso dire è che con il Piano urbano del traffico e della mobilità proseguiremo sulla strada intrapresa per rendere la nostra città sempre più sostenibile, con servizi e strutture per la mobilità ciclabile, attenzione per la sicurezza dei pedoni e interventi atti a ridurre il traffico automobilistico».

Alessandro Ferrari