Fabio Colombo, 44 anni, esponente di Vivere

«Dovrò dimostrare di aver meritato la loro fiducia». «Il regolamento va modificato, ma non stravolto». «Presto le sedute in streaming». «Problemi con il Pd? Potrebbero esserci se non saremo intelligenti»

07 Settembre 2012

Consigliere comunale all’opposizione con i sindaci Frigerio e Cassamagnaghi, in maggioranza con Comincini. Fabio Colombo, 44 anni, dirigente di un’azienda di informatica è al suo quarto mandato, sempre eletto tra le fila della lista civica Vivere Cernusco. Oggi ricopre il delicato ruolo di presidente del consiglio comunale.

Prime sensazioni in questa  sua nuova veste?

«Molto positive. È un ruolo importante e interessante. Rispetto a quando ero consigliere si agisce diversamente. Prima lavoravo sugli atti, ora sulla vita consigliare, facendo rispettare il regolamento e i diritti dei singoli colleghi».

Insomma meno politica?

«Diciamo più super partes. Non partecipo alle discussioni, ma non ho intenzione di rinunciare al mio diritto di voto».

La cosa più difficile incontrata fino ad oggi?

«La sfida maggiore è riuscire a gestire l’andamento della seduta  scansando conflitti aprioristici tra le parti. Vorrei evitare che si cada in scontri pesanti, desidererei che la dialettica restasse sempre su toni civili».

Come sono i rapporti con l’opposizione?

«In questo momento direi molto costruttivi. C’è voglia di fare e di collaborare per il bene della città. È invece interessante il fatto che abbiamo un consiglio comunale formato da persone molto giovani e altre alquanto anziane. Si può notare il diverso approccio alle questioni».

Giovani, magari un pizzico inesperti?

«In questo senso ho fatto mio il suggerimento del consigliere del Pd, Angelo Levati, che ha proposto di organizzare delle sessioni di formazione per i nuovi consiglieri. Con il dirigente e il segretario comunale stiamo lavorando in questa direzione per dare a tutti le basi per farli operare nel miglior modo possibile».

C’è qualche consigliere un po’, diciamo, indisciplinato? 

«Per ora no. Tra persone per bene si dialoga e si trovano i giusti accordi. Forse l’inesperienza ha giocato qualche brutto scherzo, ma in totale buona fede».

Senza fare nomi, invece, qualcuno in maggioranza ha provato a forzarle la mano per avere piccoli vantaggi? Della serie: il presidente dell’aula è uno dei nostri...

«Direi di no. Fino ad oggi c’è stato il massimo rispetto per me e per il ruolo che ricopro».

Il regolamento comunale va bene così o necessita di qualche aggiustatina?

«Va assolutamente integrato e cambiato in qualcosa, senza però stravolgerlo. Deve essere più ricettivo e dare più voce ai consiglieri. Ad esempio con l’introduzione del question time. Con il segretario ci sto già lavorando e sarà necessario anche l’apporto dei capigruppo».

A quando le sedute consigliari in diretta streaming?

«Ci stiamo adoperando in questa direzione anche se dobbiamo fare i conti con il budget a disposizione. Peraltro lo statuto prevede che enti e associazioni possano già mandarlo on line se ne fanno richiesta. Dobbiamo adoperarci affinché questo accada quanto prima anche sul sito internet del Comune».

Qualche consigliere si è detto contrario?

«Tutti favorevoli e non solo i giovani come pareva scontato. In fondo non dobbiamo avere alcuna paura di esporci nel fare quello per cui siamo stati eletti».

Come vede il futuro di Vivere Cernusco? 

«Siamo il partito cernuschese più longevo con oltre trent’anni di attività. Abbiamo visto morire la Dc, il Pci e Forza Italia e noi ci siamo ancora. Le ultime elezioni hanno confermato il nostro buon lavoro. Nonostante l’exploit del Pd, abbiamo avuto un leggero incremento di consensi e di questo siamo molto soddisfatti. In futuro qualche ragionamento interno si farà di certo, ma penso che continueremo sulla strada intrapresa. Personalmente, invece, mi piacerebbe che i nostri giovani assumano sempre più responsabilità. Un ricambio generazionale è più che giusto».

Il grande risultato del Pd non temete che alla lunga possa creare qualche attrito in maggioranza?

«Il rischio c’è. Nel senso che la matematica può creare un ipotetico disequilibrio. Oggi come oggi però non c’è alcun segnale in questa direzione. Tuttavia con i tempi che corrono il litigio è dietro l’angolo. Se continueremo a usare un po’ di sale in zucca faremo molto bene, altrimenti potremmo rischiare di farci male. Comunque il sindaco, così come gli assessori, sono persone ragionevoli e non credo ci siano possibilità che una coalizione così ben solida si rompa».

L’opposizione, invece, pare litigiosa: non crede sia un male per Cernusco?

«Un’opposizione compatta può dare contributi maggiori, ma non devono usare i disagi interni come alibi. Io valuto le idee e queste possono arrivare anche da una singola persona. Se ne metteranno in campo di intelligenti, ben vengano».

Come si trova con il vicepresidente del consiglio, il pidiellino Gianluigi Frigerio?

«Benissimo. Ha già ricoperto questo ruolo e lo conosce benissimo. È una persona gradevole e si lavora bene con lui. Se ne avrò bisogno so che potrò contare sul suo supporto onesto. E se permette, spenderei anche due parole sul segretario. Veramente in gamba, una risorsa per noi».

Di cosa ha veramente bisogno Cernusco?

(sorride) «Di soldi. Che ce ne sono anche, ma sono bloccati dal patto di stabilità e i trasferimenti dallo Stato diminuiscono ogni giorno. Cernusco ha una qualità della vita alta e fornisce servizi ottimi. La sfida sarà riuscire a mantenerli senza dover aumentare i costi».

Un’ultima cosa: presidente eletto all’unanimità vuol dire?

«Motivo d’orgoglio perché è la prima volta che accade. Di contro aumentano le responsabilità per dimostrare di meritarmi la fiducia accordatami».

Roberto Pegorini