Roberta Quintavalle nel cortile di Villa Greppi

«Favorevole alle quote rosa». «Alle riunioni possono partecipare e parlare anche i non soci». «Sabato in biblioteca inauguriamo un’importante mostra fotografica». «Non so se farò politica attiva in futuro»

16 Novembre 2012

È stata eletta recentemente presidentessa di “Persona e Città”, l’associazione culturale nata da una costola dell’omonima lista civica che alle recenti amministrative ha candidato sindaco Claudio Gargantini. Lei è Roberta Quintavalle, 41 anni, avvocato.

Iniziamo presentando l’associazione Persona e città.

«Siamo nati in concomitanza con le recenti elezioni comunali, su idea di Claudio Gargantini. Una volta terminate le consultazioni, abbiamo deciso di proseguire l’esperienza. Siamo un’associazione politico-culturale che ha come obiettivo quello di sollevare dibattiti e invitare la gente alla riflessione su argomenti d’interesse cittadino che tutti possono proporre».

Tutti?

«Certo. Le nostre assemblee sono aperte anche ai non soci. Ci riuniamo il mercoledì sera e a volte il sabato mattina nella sede di Africa 80».

Lei presidente e un direttivo quasi tutto in rosa...

«Una bella casualità. Quando Claudio ha fondato la lista civica sono state molte le donne che si sono subito avvicinate. E dopo le elezioni, quando abbiamo rifondato il direttivo, si è data giustamente fiducia anche a loro».

Favorevole alle quote rosa?

«Assolutamente sì, anche se nel nostro caso non sono state necessarie. Le donne nel direttivo sono state elette a prescindere».

Come pensate di poter incidere nella vita politica cittadina?

«Come associazione miriamo a raccogliere le problematiche tramite il confronto di chi parteciperà alle nostre riunioni. A quel punto creeremo un gruppo di lavoro per cercare di analizzarle nel modo migliore e trovare anche soluzioni da proporre. Dopodiché toccherà a Claudio fare sentire la voce dell’associazione in consiglio comunale».

Quindi Gargantini sarà una sorta di vostro portavoce in aula consiliare, giusto?

«Il lavoro della lista civica e dell’associazione hanno un cammino parallelo. È chiaro che Claudio dovrà rilanciare quello che è il nostro pensiero nelle sedi istituzionali. Pensiero che sarà sempre deciso democraticamente a maggioranza».

Puntate molto su di lui?

«Chiaro. È il nostro punto di riferimento. Ha fondato il movimento, è di Cernusco, conosce bene il territorio e ha la giusta esperienza per ricoprire questo ruolo. Inoltre è proprio lui che ci incita al confronto e a fare proposte. Non si ferma al suo pensiero».

La prima iniziativa dell’associazione sarà una mostra fotografica chiamata “L’altra metà del cielo”. La presentiamo?

«Sarà inaugurata sabato e sarà ospitata fino al 15 dicembre in biblioteca. Sono scatti del fotografo Enrico Mascheroni che ha immortalato sguardi di donne di varie etnie e in varie situazioni. È l’inizio di un percorso che si concluderà con la presentazione del libro di Ileana Alesso “Il Quinto Stato”. Ileana con le parole e Enrico con le immagini ricostruiranno l’evoluzione dell’universo femminile. Sia dei lati positivi che di quelli negativi».

L’associazione sta già lavorando per farsi trovare pronta alle prossime amministrative?

«Ora che ci siamo consolidati in consiglio comunale, cerchiamo di dare più spazio al lavoro dell’associazione. Vogliamo farla conoscere il più possibile visto che la lista civica è già ben avviata. In campagna elettorale abbiamo spinto molto sull’aspetto politico, ora vogliamo mettere in evidenza l’aspetto culturale. Le prossime amministrative sono lontane, per il momento non ci interessano».

Come fa un avvocato impegnato come lei a conciliare la sua attività professionale con il ruolo di presidente dell’associazione?

«Fondamentale è il supporto delle altre persone. Il mio lavoro mi porta via parecchio tempo, è vero, ma l’attestato di stima che mi è stato dato scegliendomi come presidente mi onora, mi invoglia a fare bene e a studiare sempre di più il nostro territorio e i suoi problemi. Ma tutto questo non sarebbe possibile se nel direttivo non ci dessimo tutti una grande mano. Esiste una fiducia reciproca che ci permette di lavorare al meglio».

Quale crede possa essere la vostra arma vincente?

«La comunicazione continua che c’è tra gli esponenti dell’associazione. Tutti abbiamo i nostri impegni professionali, ma tutti siamo pronti a venirci incontro e a aggiornarci a vicenda quando qualcuno si deve assentare per un breve periodo».

Se la sente di dare un primo giudizio su questa amministrazione comunale?

«Mi pare ancora un po’ prematuro dare giudizi. Sul piatto vedo tanti temi aperti dove il confronto è appena agli inizi. Da quel poco che ho visto, posso dire che sembrerebbero esserci margini interessanti per lavorare insieme per il bene della città».

Pensate che pur essendo all’opposizione riuscirete a dialogare con l’amministrazione?

«“Persona e città” non ha una collocazione politica e questo è stato il nostro punto di forza all’inizio e lo sarà anche in futuro. Siamo all’opposizione, ma siamo pronti ad ascoltare tutti. Appoggeremo quando vedremo cose giuste, cercheremo di frenare e di far cambiare rotta se vedremo situazioni che ci paiono sbagliate».

Di cosa ha assolutamente bisogno Cernusco?

«Non vedo un tema più imminente di un altro. Sarà importante affrontare nel giusto modo quelli che ci troveremo davanti come, ad esempio, si è fatto con la scuola e il diritto allo studio».

Questa sua esperienza nell’associazione pensa che in futuro si trasformerà in un impegno politico in prima persona?

«La mia passione politica per il momento è interesse verso la vita cittadina. La campagna elettorale l’ho trovata meravigliosa, ma non so se in futuro vorrò essere coinvolta personalmente».

Roberto Pegorini