05 Febbraio 2016

Botta e risposta a distanza, sulle pagine dei giornali, tra il sindaco Antonio Brescianini e Fabrizio Sala, assessore alla Casa e Housing sociale della Regione. Oggetto del contendere il cantiere di autocostruzione sperimentale di via Cadorna, completamente abbondonato da due anni e che va letteralmente in pezzi, tanto che la settimana scorsa l’ufficio Tecnico comunale è dovuto intervenire d’urgenza per la caduta in strada di parte della recinzione. Racconta l’annosa vicenda Luigi Verderio (nella foto), assessore competente: «Nel 2008 la Regione avviò un progetto sperimentale che ci aveva affascinato: per ridurre i costi di costruzione della propria abitazione, il lavoro manuale era svolto da coloro che, dopo 10 anni di affitto a prezzo calmierato, sarebbero divenuti proprietari, sotto la direzione di un’impresa. I cittadini avevano risposto con entusiasmo: avevamo 70 famiglie in graduatoria, per soli 16 alloggi. I lavori partirono sotto la direzione di Alisei, azienda incaricata dalla Regione, mentre Aler deteneva il diritto di superficie dell’area, e si sarebbero dovuti concludere in tre anni. Ma Alisei fallì, causando un primo stop. Faticosamente, riuscimmo a fare in modo che il cantiere proseguisse con Aler e una delle sue imprese fornitrici, ma negli anni anche Aler è entrata in crisi e il cantiere è stato completamente abbandonato». Rincara la dose Brescianini: «Oltre alle preoccupazioni per i rischi igienici e di sicurezza del cantiere, sono state tradite le speranze di quelle famiglie. E noi siamo stati lasciati soli: ho perso il conto delle lettere e delle telefonate in Regione, spesso senza risposta, per tentare di trovare una soluzione. Anche l’incontro dello scorso luglio con l’assessore regionale Fabrizio Sala non ha avuto seguito. Salvo poi leggere sulla stampa che lo stesso Sala dichiara che il ruolo della Regione è marginale. Gli lancio ancora un appello: incontriamoci e definiamo la vicenda. Diamo risposte ai cittadini».
Denise Silivestro