«Abbiamo preparato una campagna informativa solida». «Se c’è un problema mica mi abbatto: lo affronto». «Ho trovato la struttura dei Servizi Sociali davvero ben avviata». «Micheli è molto bravo, ma non lo scopro certo oggi»

2016-09-16

Alla sua prima esperienza di giunta, ha assunto deleghe di delicata importanza come l’Ambiente e i Servizi Sociali. Lei è l’assessore Santina Bosco, vediamo cosa ha da raccontarci.
A un anno dal suo insediamento, che bilancio si sente di trarre da questa esperienza?
«Sicuramenre positivo, è un’esperienza che mi piace molto. Certo, ogni tanto mi capita di arrabbiarmi perché sono passionale e se vedo qualcosa che non va bene non riesco a frenarmi, ma poi va detto che mi passa anche subito».
E cosa la fa arrabbiare in particolare?
«Ad esempio il fatto che si potrebbe migliorare la gestione del tempo. Io vengo dal privato dove ci sono obiettivi. Se il tempo per raggiungerli latita, sono cavoli tuoi. Nel pubblico purtroppo non funziona così. E la mia non è certo una critica nei confronti dei dipendenti, non fraintendiamo. È proprio il sistema che è fatto per complicare la vita delle persone con una burocrazia di cui spesso si fa fatica a capire il senso».
Il primo problema che si è trovata ad affrontare da assessore?
«Direi l’erba gialla. Lo scorso luglio ha fatto un caldo eccezionale. Il verde rinsecchiva in continuazione. Le proteste sono state un pugno allo stomaco».
Ha pensato: ma chi me l’ha fatto fare?
«Per nulla. Non sono una che si scoraggia facilmente. Sono paziente con chi si lamenta, ma non dico “hai ragione” se sono convinta non ne abbiano. Al massimo un “ti capisco”. E comunque sono solita affrontare i problemi per dare loro una soluzione».
La prossima sfida con cui dovrà confrontarsi è l’introduzione del sacco rosso con la sperimentazione che partirà al Villaggio Ambrosiano, dei Mulini, Boffalora e via Monzese...
«Ma credo che sarà una sfida dove non avremo grossi problemi. A differenza di Cernusco, ad esempio, abbiamo deciso di affrontare la questione in maniera cauta con un apparato informativo solido. La sperimentazione si inserisce proprio in quest’ottica. E le 1600 persone coinvolte tra un anno saranno proprio i nostri testimonial».
Per il verde ha altri progetti in particolare in mente?
«Vorrei resitituire a Città Metropolitana la parte di verde che si trova sulla Rivoltana sul nostro territorio, la cui gestione non tocca a noi visto che è di sua proprietà. Invece per una scelta senza senso della precedente amministrazione ce ne stiamo occupando noi. In realtà noi dovremmo preoccuparci solo dell’aiuola di Tregarezzo. È un costo che non ci possiamo permettere. Ricordo che abbiamo dovuto caricare nel bilancio risorse per 200mila metri quadri in più rispetto a quelli ufficiali. Dobbiamo invertire la rotta».
Come?
«Innanzitutto inserire nelle convenzioni con il privato che certe gestioni siano a carico dell’operatore. E poi io vorrei ragionare anche sulla sponsorizzazione delle rotonde in cambio della cura del verde».
Cambiando delega, come ha trovati i Servizi Sociali segratesi?
«Fanno davvero tantissime cose. I capitoli di spesa sono davvero tanti e anche i soldi impegnati sono sostanziosi. Ho trovato una struttura davvero ben avviata anche se esiste un problema di personale che è sotto organico. Posso però fare una critica?».
Ci mancherebbe...
«Forse non si va a cercare il progetto nuovo, ma credo sia  dovuto al fatto che ce ne sono tanti storici continuativi che devono costantemente essere portati avanti».
Anche Segrate, Comune notoriamente benestante, registra numerose persone in difficoltà?
«Purtroppo devo dire di sì. Ricevo molte persone che mi chiedono soprattutto due cose: lavoro e casa. Per quanto riguarda il primo problema devo ribadire che purtroppo il Comune non è un ufficio di collocamento. L’unica cosa che posso fare è prendere il loro curriculum e farlo girare, ma non è che sia garanzia di alcun risultato. L’altra questione è altrettanto seria. Il tema degli sfratti sta diventando incandescente. La gente perde lo stipendio e inizia a non pagare l’affitto fino a essere cacciata di casa. A questo proposito insieme al Distretto Tre stiamo cercando di mettere in piedi un progetto che preveda un consulente immobiliare in grado di costruire un censimento di appartamenti con possibilità di essere affittati proprio a queste persone, con un minimo di garanzia che venga appunto fornita dal Comune e dal Distretto Tre. Stiamo però parlando di una goccia in mezzo al mare».
Da assessore come sono i rapporti con i consiglieri di minoranza?
«Per quanto mi riguarda direi che sono davvero sporadici se escludo qualche commissione dove è stata richiesta la mia presenza. Capita che ogni tanto qualcuno mi chiami per segnalarmi un problema, ma lo fa esattamente come un semplice cittadino».
E con i colleghi di maggioranza?
«Certamente ci si ritrova di più anche se sono del parere che dovremmo fare più riunioni di maggioranza. Con loro voglio invece organizzare un incontro per raccontare in anteprima come ci muoveremo con la questione del sacco rosso. Se vorranno partecipare anche i consiglieri di opposizione non credo ci siano problemi. Mi farebbe invece piacere ci fosse Di Malta (capogruppo del M5S, ndr)  che su questa materia fece un’interrogazione».
Quando la giunta si insediò lei si definì la decana vista l’età media dei suoi colleghi assessori: come si stanno comportano i suoi “nipotini”?
«Bene dai, anche se vorrei fossero un po’ più spesso qui per confrontarci. Ma lo pensano anche loro, tant’è che ora, oltre alle riunioni di giunta, abbiamo pensato di ritrovarci tutti i lunedì nel tardo pomeriggio».
E del sindaco invece cosa mi dice?
«Lui invece è tanto presente. C’è sempre e parla con mille persone. È impegnatissimo. Sulle sue capacità, lo conosco dal 2007, non lo conosco oggi. È davvero bravo, sono soddisfatta di collaborare con lui».
Il suo quartiere di riferimento è San Felice. È riuscita a conquistare i sanfelicini?
«Non è un quartiere facile. San Felice è un’enclave e i sanfelicini vogliono che resti così. Ho comunque creato una fitta rete di rapporti e questo mi permette di essere molto informata sui loro problemi. Nel complesso direi che ho comunque conquistato la loro fiducia».