02 Dicembre 2016

In piazza, sotto la pioggia, per dire no alla violenza sulle donne. Bella e partecipata la mattinata di venerdì scorso, allorché centinaia di studenti non si sono fermati neppure davanti al maltempo e hanno dato vita al flash mob “Youth dancing against gender violence”, per celebrare la giornata internazionale contro il femminicidio. Arrivati in piazza Unità d’Italia dalle rispettive scuole (Itsos “Marie Curie” e Ipsia “Ettore Majorana”) i ragazzi hanno ballato la coreografia studiata nelle ultime settimane. Una danza che ha coinvolto anche i maschi, solitamente restii a questo genere di cose: verso la fine del pezzo, infatti, proprio loro hanno sollevato le mani sporche di vernice rossa, come a dire che l’uomo si arrende e smette di essere violento. Magliette con scritte di denuncia, cartelloni, striscioni di protesta e un manichino femminile vestito di rosso sono tutti elementi che  hanno completato la scenografia del flash mob, catalizzando l’attenzione di un pubblico formato anche da passanti, tanto numeroso quanto caloroso. Presenti per l’occasione il sindaco Eugenio Comincini e l’assessore  alla Cultura e alle Pari Opportunità Rita Zecchini. Entrambi hanno sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle scuole nella lotta contro la violenza sulle donne. «Penso che la vostra presenza qui sia molto importante, il vostro “no” vale molto di più ed è un segno di speranza grazie al quale possiamo invertire la tendenza a pensare il rapporto tra uomo e donna come una gabbia  a discapito di quest’ultima», le parole di Zecchini che ha voluto ringraziare i professori responsabili dell’organizzazione. Tra questi Antonietta Scotto dell’Itsos e Roberta Rapini dell’Ipsia che negli ultimi mesi hanno seguito i ragazzi nei loro preparativi.  Ma alla buona riuscita dell’evento hanno contribuito anche le volontarie dell’associazione “Udi Donnedioggi” e quelle della “Libera Università delle Donne” che hanno fornito ai ragazzi testi e piccole poesie a tema. La mattinata si è conclusa con la lettura delle leggi che regolano il reato di violenza e con l’intervento di un ragazzo che ha dato voce alle numerose scritte rivolte ai maschi, come ad esempio “Solo un piccolo uomo usa la violenza per sentirsi grande”. «Un concetto importante», ha spiegato la professoressa Scotto, «che le scuole devono insegnare nelle classi cercando di coinvolgere il più possibile i maschi, i quali altrimenti se ne laverebbero le mani». Non tutti, evidentemente. «È stato bello partecipare al flash mob di oggi» il commento, infatti,  di Gabriele, che frequenta l’ultimo anno all’Ipsia. «Io e miei compagni dovevamo solo alzare le mani tinte di rosso, ma siamo consapevoli dell’importanza di un gesto del genere e spero che il messaggio sia arrivato davvero a tutti».
Francesca Lavezzari